Incontrare il desiderio degli anziani

Incontrare il desiderio degli anziani. Una ricerca intervento effettuata presso le AFA della Lunigiana e i Centri Anziani di Roma

I committenti di questa ricerca sono SPS Studio di Psicosociologia e SdS Società della Salute della Lunigiana. Le due agenzie stanno esplorando il tema “anziani” per migliorare la conoscenza delle questioni su cui si può intervenire.

In SPS stiamo lavorando da tempo sul tema: chi è l’anziano? Il numero 1/2023 di Quaderni di Psicologia Clinica è stato dedicato a pubblicare gli esiti di questo lavoro.

Stiamo trattando il tema anziani per migliorare la conoscenza delle questioni su cui si può intervenire come psicologi, mettendo in discussione quanto già sappiamo, inclusi i nostri pregiudizi. Ci siamo chiesti chi sia l’anziano, cosa si evochi con questa parola, a quali persone ci si riferisce.

Abbiamo incontrato, nella prassi clinica, l’esigenza di superare l’immagine dell’anziano come quella di una persona definita dalla sua parabola biologica. Anche studiando la letteratura abbiamo trovato una realtà poliedrica: l’anziano non è definito dall’età, ma da un insieme di variabili con cui l’età interagisce.

La rappresentazione dell’anziano presenta molteplici aspetti. Se lo stato anziano è visto in rapporto coerente con l’età, cresce il numero degli anziani; ne deriva l’esigenza di mantenerli attivi il più a lungo possibile, perché non gravino sul welfare; persiste però l’inadeguatezza dei servizi a perseguire questo “nuovo” obiettivo; si rileva l’importanza dell’economia che li concerne, non solo come spese di assistenza e cura, ma anche come detentori di ricchezza; si indica l’attrattività che la loro capacità di spesa esercita sulle aziende che vendono beni e servizi.

Sia per mantenerli attivi, sia per conservarli nel ruolo di consumatori, sia perché si vede come obsoleta la soglia dei 65 anni, si sgancia lo stato anziano dall’età: bisogna vedere di volta in volta con chi si ha a che fare, constatarne le effettive risorse.

Resta al contempo, non solo nella rappresentazione comune ma anche entro la letteratura psicoanalitica, la sovrapposizione tra anziano e vecchio, lo stigma e il rischio di ageismo.

Il nostro intento di non confondere e sovrapporre lo stato anziano con lo sviluppo dell’individuo caratterizzato da successive fasi, prima di crescita, poi di decadenza, sia biologica che di abilità cognitive e più in generale di adattamento, è quindi in linea con molti dei punti di vista attuali. Anche se per noi è prevalente uno scopo diverso, per altro coerente con quello di recuperare risorse, sia delle persone definite anziane che dei loro contesti di riferimento. Il nostro fine è di recuperare la differenza tra le emozioni prescritte, viste come proprie di un certo ruolo sociale, e il vissuto delle persone.

Obiettivo

La ricerca intende esplorare come si costituisce e come viene trattata la differenza tra età anagrafica da un lato, stato anziano come ruolo sociale dall’altro, al fine di migliorare l’offerta di servizi alle persone che rientrano nell’area che così si viene a delineare. 

Metodologia e tappe della ricerca

L’indagine è una ricerca – intervento e si realizzerà in due differenti contesti, la Lunigiana e Roma. In particolar modo si realizzeranno 5 focus group in due diversi servizi, interessanti per la loro capacità di intercettare la domanda degli anziani senza sanitarizzarla: il servizio AFA e il Centro Anziani. Verranno realizzati 3 focus group in 3 differenti AFA della Lunigiana e 2 focus group in 2 differenti Centri Anziani di Roma. Accanto ai focus group verranno realizzate 20 interviste presso la popolazione della Lunigiana e 20 interviste presso la popolazione romana (suddivisa per 3 fasce d’età: meno di 30 anni; tra 30 e 55; più di 55 anni). Obiettivo dell’esplorazione è ascoltare quanto le persone hanno da dire in rapporto a ciò che pensano significhi vivere, nella nostra contemporaneità, lo stato di anziano e cosa ne pensano dei servizi rivolti agli anziani, a partire dalla loro esperienza. 

Il discorso dei singoli intervistati e dei focus-group verrà trascritto in un unico corpus, da sottoporre all’Analisi Emozionale del Testo (Carli, 2018; Carli & Paniccia, 2002; Carli, Paniccia, Giovagnoli, Bucci, & Carbone, 2016). 

I risultati della ricerca saranno proposti a tutti i partecipanti e discussi con loro tramite un seminario online; saranno successivamente pubblicati sulla rivista on line e open access, Quaderni di Psicologia Clinica